NOI Comunità in Movimento: fra anarchia e regime, Cosa non va? La città, tutta, non va.
Le cose a dirsi, quelle che non vanno, sono sì tante da aver indotto, dopo il doppio comizio, chi scrive a un po’ di silenzio, o quasi.
Ma il silenzio, si sa, è foriero di fraintendimenti, specie in una città che ama ombre e complotti.
E allora, rompiamolo.
Cosa non va? La città, tutta, non va.
È sporca, abbandonata, lastricata di cantieri e lavori stradali, vittima di incuria nel suo verde, vittima degli egocentrismi di chi fa della scena politica la prima della Scala.
Eravamo fermamente convinti, al netto di scelte, voti, ecc, che dopo il ballottaggio, avessimo accantonato per sempre la parte più buia dell’epoca del mettismo, quella fatta di improperi, colpi bassi, di bassa, bassissima, politica.
E invece no, questa amministrazione è stata capace non solo di rianimare Metta e il suo pourparler dai toni forti e, talvolta, triviali, ma si è pure abbassata a quel livello, con attacchi personali, gergali, solo meno diretti e più subdoli di quelli dell’ex Sindaco, a cui va riconosciuta, nel male, l’univocità del dire e del fare. Al contrario di chi, troppe volte, rassicura in privato, dialoga in pubblico, e offende o attacca con post o comunicati ai limiti della calunnia o della fantasia.
La città, nel mentre, continua a essere vittima di un servizio di raccolta e pulizia insufficiente, privo di controllo, vittima di abbandoni di rifiuti e del loro incendio incontrollato nelle campagne; la città è, tutt’oggi, dimora fissa dei ratti, che camminano ormai indisturbati, candidandosi a essere maggioranza elettorale, di questo passo, tante sono le segnalazioni; i nostri alberi continuano a cadere e a non essere minimamente sfrondati o curati; gli edifici pubblici rischiano di andare in malora tanto sono poco manutenuti (non dimentichiamo neppure il fantasma, ormai, che è Palazzo Carmelo col degrado lasciato in via Veneto); le nostre strade sono quotidianamente sfregiate dai lavori di interesse dell’acquedotto o del servizio elettrico, che lasciano lunghe e disomogenee strisce di asfalto nero, dalla vita breve (sono arrivate pure le piogge, sic)…
E chi controlla o dovrebbe farlo, dov’è? Dove sono gli assessori competenti? E i consiglieri appostati agli angoli delle strade durante i lavori a dar bella mostra di sé, fanno rispettare l’obbligo di ripristino del manto stradale? Intimano a Tekra di rispettare il contratto? Decidono per l’affidamento della cura del verde? E per una disinfestazione o pulizia straordinaria, cosa aspettano, il colera forse?
Questa è l’anarchia. Da contraltare al regime. Che, forte, si scaglia contro una società sportiva e contro un gruppo di boy scout.
La prima, rea di aver affisso uno striscione sul PalaDileo, in malora da anni se non fosse per i lavori di adeguamento energetico (gestiti male, con l’opera delle Tre fiammelle, sì, vi dice qualcosa, e chiusi peggio, con lampade e detriti di ogni sorta lasciati sul posto, alcuni ancora ad oggi); i secondi, colpevoli di aver “occupato” un terreno, pur esso abbandonato, poi oggetto di lavori discendenti dal PNRR (qualcuno si è reso conto della sua esistenza) per la creazione di un parco.
Al netto, sia chiaro, di mancanze a livello quanto meno comunicativo e nella non ortodossia, veniale, del fare da parte dei “rei”, appare assurdo vedere la mano forte comunale abbattersi su di loro, su soggetti che operano anche in campo sociale, educativo, che “trattano” un pubblico interesse quale quello della crescita giovanile.
E così, via lo striscione (perché pubblicitario), se ne mette un altro (spesa pubblica) ancor più pubblicitario (con ancor più stemmi); giù gli alberi eretti dai boy scout, se ne piantano di nuovi, via la struttura di rappresentanza, buttata giù senza troppi complimenti. Non si fanno sconti.
Il braccio forte ha fatto, fra tronfi trionfalismi social, Giustizia. Il tutto mentre in città si rubano circa 20-30 auto al giorno, i monopattini elettrici continuano a scorrazzare e investire gente, i semafori nevralgici continuano a essere spenti, le auto vengono lasciate o parcheggiate ovunque, senza controllo, anche davanti alle rampe di accesso per disabili, come noto, magari durante una inaugurazione di interesse “della maggioranza” a pochi passi …
Lo ribadiamo, non potremo mai pentirci di aver voltato una pagina buia per la storia politica e locale della nostra città con la nostra scelta al ballottaggio di, ormai, 2 anni fa…ma non possiamo e non vogliamo nascondere neppure l’amarezza e la rabbia dinanzi a tanta, crassa, incapacità gestionale e amministrativa.
Noi continueremo a lottare per una città migliore…e a crederci, nonostante oggi ci appaia una chimera…