Cerignola: Centrale a Idrogeno, convenzione tra Cerichem Biopharm e Università di Bari.
Entra nel vivo la convenzione sottoscritta tra l’Università degli studi di Bari e la società
Cerichem Biopharm per il supporto alle attività del progetto “Il futuro dell’Interporto di
Cerignola nel solco dell’Idrogeno”.
Sarà infatti il Dipartimento di Chimica dell’Ateneo
barese, sotto la responsabilità del prof. Francesco Fracassi e della prof.ssa Antonella
Dirella, a interagire con la società ofantina sullo sviluppo del Polo Energetico Dauno che
nascerà nella zona industriale.
La convenzione, sottoscritta a inizio anno, potrà essere prorogata fino al maggio del 2026
e prevede una serie di interventi per “supportare la società nelle attività del progetto, per
quanto concerne gli aspetti di natura chimica, inclusa l’assistenza alla rendicontazione
tecnica”. Al termine del contratto, il Dipartimento fornirà una relazione nella quale saranno
illustrate le esperienze effettuate e i risultati ottenuti.
“Il nostro progetto – dice Antonio Candeliere, Amministratore Unico di Cerichem Biopharm
- è molto ambizioso e mira ad una sinergia con tutti gli attori del territorio. Sono molto
orgoglioso di questo patto con l’Università di Bari, perché da una parte testimonia
l’attenzione per i nuovi processi energetici incoraggiati dall’Unione Europea e dall’altra
conferma uno stretto legame con il territorio”.
Il nuovo Polo Energetico Dauno, ubicato nella sede dell’ex interporto, al pari di altri 4
interventi, è finanziato dalle risorse del bando regionale Hydrogen Valley destinatario dei
40 milioni di euro previsti dal Pnrr per la Missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione
Ecologica”-Investimento 3.1 “Produzione in aree industriali dismesse”.
L’inizio-lavori per la nascita della centrale a idrogeno è previsto per l’estate del 2024 con la
realizzazione di impianti fotovoltaici che serviranno l’elettrolizzatore utile per la produzione
di idrogeno verde. L’impianto, che a regime produrrà 200 tonnellate annue di idrogeno
verde, ha ottenuto un sovvenzionamento di 9.8 milioni di euro.
“In questa direzione – rimarca Pio Cianci, responsabile dello sviluppo del progetto
Hydrogen Valley – va anche la nostra partnership con il Dipartimento di Chimica
dell’Università degli Studi di Bari, perché attraverso le loro competenze e i loro strumenti
potremo studiare e realizzare perfino la componentistica dei nostri impianti. Aggiorneremo
la cittadinanza sulle nostre iniziative: siamo consapevoli che questo passaggio verso il
futuro debba prevedere il coinvolgimento di tutti”.
“La nostra sfida – prosegue Pio Cianci – è quella di aprirci all’Europa, aprirci alle rinnovabili
e aprirci ad ogni nuovo stimolo che vada nella direzione dello sviluppo e del progresso
economico, sociale e soprattutto ambientale.
Costruiamo alleanze con il territorio e per il territorio perché oggi più che mai bisogna guardare alle future generazioni pur assecondando necessità che invece sono impellenti, come quelle dell’approvvigionamento energetico.
Contiamo pertanto di posare la prima pietra del Polo Energetico Dauno già a partire da giugno”.